PIER CARDIN 1922-2020…

Eclettico, visionario, intelligente e sognatore: sono mille gli attributi con cui si può descrivere Pierre Cardin, lo stilista italiano, all’anagrafe Pietro Costante Cardin, naturalizzato francese scomparso lo scorso 29 dicembre a 98 anni.

Una perdita indescrivibile per il panorama della moda internazionale, che però ci consente di ricordare un uomo e una carriera immensi.

Nato in una frazione in provincia di Treviso, è rimasto per tutta la sua lunga e ricca vita legato al suo Veneto, nonostante abbia visto ogni angolo del mondo grazie al suo lavoro.

E infatti proprio l’instancabile impegno nella sua attività, unito a un talento naturale, gli ha permesso di riscattarsi dalla miseria in cui era incappata la sua famiglia dopo la prima guerra mondiale, motivo per il quale si erano spostati in Francia.

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Dopo l’apprendistato presso un sarto di Saint-Étienne, arriva nel 1945 a Parigi, dove comincia la sua scalata: Paquin, Schiapparelli e Dior, presso la cui maison diventa primo sarto. Ma è negli anni ’50 che Cardin si dedica all’alta moda in proprio, dando il via a uno stile inconfondibile che interpreta al meglio la moda franco-italiana per gli anni a seguire.

L’unisex predominante si combina con le linee futuriste ispirate agli allunaggi cominciati nel 1969, diventando nel tempo riconoscibile anche al di fuori dei confini europei e fondando un negozio d’alta moda anche in Giappone, anticipando le aperture in tutto il globo a partire dagli anni ’80: New York, Londra e persino Pechino.

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Lo spirito intraprendente e l’intuito per gli affari lo conducono a confezionare per primo a Parigi una collezione per i grandi magazziniPrintemps, scatenando le ire della ChambreSyndacalefrancese, che lo espulse per questo. Verrà reintegrato poco dopo, ma la sua apertura lo porterà a dar vita al pret-à-porter, coniugando in questo modo la passione per la moda diffusa e l’inconfondibile marchio Cardin.

Palazzi, hotel, ristoranti e teatri: tutto quanto abbia acquistato è diventato un gioiello consacrato all’arte e alla bellezza secondo Cardin, con uno sguardo ampio e generoso verso i nuovi artisti che lui stesso si è impegnato a far conoscere.

Lo ricorderemo come il couturier degli abiti dalle linee sobrie e tuttavia sempre sorprendenti, delle polo unisex e dell’inconfondibile italiano dal forte accento francese quando, fino alla fine, esprimeva l’amore per ciò che faceva. L’immortalità è un dono che gli uomini come lui si conquistano in vita. Aurevoir, Pierre!

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