Alberto Sordi revaivol
15 Giugno 2020 - - Autore @ Fiorenzo
Sono passati 100 anni dalla sua nascita, il 15 giugno del 1920 e 17 dalla sua uscita di scena.
Si perché Albertone non è mai morto, ma è solo uscito dalle scene della grande pellicola.
Quanti registi e attori Italiani o stranieri si sono ispirati ai suoi personaggi.
Non è un modo di dire o forse lo è per qualsiasi altro personaggio contemporaneo, ma lui come tanti grandi della storia del cinema è, e sarà sempre una presenza immortale.

Figlio di un maestro strumentista (suonava la tuba e insegnava musica) e di una maestra, Alberto passò l’infanzia a Valmontone.
Di lui si sa tutto o forse niente. Alberto Sordi non era solo un attore, ma era tutti noi, incorporava in una sola faccia l’impronta di ogni singolo italiano dalla sua nascita ad oggi.
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La sua comicità nell’interpretare l’Italia di ieri, ma anche di oggi, nascondeva sempre una sottile linea drammatica che con un sorriso e una lacrima fondeva i suoi personaggi rispecchiando il vivere quotidiano di ognuno di noi.

Ha recitato al fianco dei grandi come Gasman, Aldo Fabrizi, Anna Magnani, Monica Vitti, Totò, Tognazzi, Nino Manfredi, Lino Banfi e il suo grande erede Verdone, solo per citarne alcuni, senza dimenticare Fellini che lo ha diretto nelle pellicole come: I Vitelloni nomination all’Oscar e Leone d’argento al Festival di Venezia nel 1953.
E’ stato un attore, regista, comico, sceneggiatore, compositore, cantante e doppiatore Italiano.
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Oltre 150 film da quasi tutti da protagonista.
A me piace ricordarlo col suo piatto di maccheroni e la indimenticabile frase «Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…!» dal film un americano a Roma.
Alberto era un attore trasformista, perché in ogni personaggio che interpretava riusciva ad essere vero ma non recitando la parte, ma esprimendola da ogni punto di vista, cosi come doveva essere nella realtà.

Alberto amava l’Italia la sua Roma la vita, sindaco di Roma per un giorno, ha dedicato tutta la sua vita al cinema dicendo che il cinema non sarebbe mai morto…
Chi come lui poteva immaginare che il cinema arrivasse ad un ultimo ciak?
Speriamo di no, perché c’è ancora tanto da raccontare e da vedere.
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